A) Cosa sono i DSA?
I disturbi Specifici di Apprendimento, genericamente indicati con l’acronimo DSA, sono definiti come alterazioni di uno specifico dominio di abilità che lasciano però intatto il funzionamento cognitivo generale.
In base al deficit funzionale, vengono distinte le seguenti condizioni cliniche:
- la dislessia: disturbo specifico della lettura, si caratterizza per la difficoltà ad effettuare una lettura fluente e accurata in termini di correttezza e velocità;
- la disortografia: disturbo specifico della scrittura, riguardante la componente costruttiva;
- la disgrafia: riguarda la componente esecutiva della scrittura, cioè motoria;
- la discalculia: disturbo nel manipolare i numeri, calcoli ed elenchi numerici (es. le tabelline)
B) Cosa può fare lo psicologo nella diagnosi dei Dsa?
La legge 170 dell’8/10/2010 ha portato al riconoscimento e alla definizione di DSA, precisando che gli studenti con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento hanno diritto a usufruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi nel corso di tutti i cicli di istruzione, anche durante gli esami di Stato.
È necessario, quindi, il riconoscimento diagnostico di tali disturbi per poter aiutare il ragazzo nel suo percorso scolastico.
Nel 2012 è stato emanato un documento. basato sull’accordo tra Governo e Regioni, contenente ”Indicazioni relative alla diagnosi e alla certificazione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento” che specifica come l’iter procedurale nella certificazione dei dsa debba seguire un “approccio interdisciplinare” e vede coinvolte le figure di neuropsichiatra, psicologo e logopedista.
Lo psicologo è quindi parte integrante di questo processo valutativo che include l’analisi di aspetti cognitivi, competenze di base, funzioni neuro-psicologiche e aspetti emotivo-relazionali.
C) Cosa può fare lo psicologo nel trattamento dei Dsa
Dopo la diagnosi, i genitori possono iniziare, per i lori figli, un percorso di incontri con Psicologi, Logopedisti, Educatori e/o Pedagogisti, tutti con competenze specifiche sui DSA, al fine di migliorarne le abilità di apprendimento. Da un punto di vista puramente formale, si parla di “Riabilitazione”: DSA significa, infatti, “Disturbo” e formalmente al termine disturbo si associa quello di Riabilitazione. Negli ultimi anni, diversi studi hanno mostrato come i DSA più che disturbi siano delle “Caratteristiche neurobiologiche”. Nei DSA la caratteristica è innata, è un qualcosa che non c’è mai stato e stenta a svilupparsi. Lo Psicologo mira ad “Abilitare e Potenziare” queste peculiari caratteristiche, ponendosi come facilitatore nel percorso di apprendimento dello studente con DSA. Grazie ad un approccio centrato alla persona, basato sull’accettazione incondizionata e sull’ascolto empatico, si crea quel clima facilitante in cui il ragazzo e lo psicologo collaborano insieme per la pianificazione dell’intervento. Questo intervento è volto al potenziamento di abilità scolastiche, attraverso esercizi mirati, in un ambiente sereno, ludico e stimolante per la curiosità e la motivazione dell’alunno. Durante le sessioni di trattamento vengono infatti utilizzati materiali che tengono conto degli interessi e delle necessità del singolo studente. Inoltre lo psicologo può, per sua competenza, integrare un lavoro sugli aspetti emotivi e le dinamiche psicologiche sottostanti gli apprendimenti e che condizionano la motivazione allo studio. L’obiettivo è quello di mobilitare le risorse dell’alunno affinchè egli senta di essere il principale protagonista del suo percorso di apprendimento.
Da non dimenticare, inoltre, la funzione di supporto che lo Psicologo può ricoprire nei confronti della famiglia, affinché quest’ultima impari prima a conoscere e poi a gestire le difficoltà del figlio, oltre al ruolo di congiunzione nel rapporto scuola-famiglia, per far in modo che venga tutelato il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.