SOS figlio adolescente
“Ricorderai l’adolescenza come il periodo dalle emozioni più intense e dalle esperienze più vere. Un adolescente si butta con ogni cellula del suo corpo in quel che fa, se non altro perché è la prima volta.”
(Stephen Littleword)
La fascia di età dell’adolescenza può essere compresa dai 12-13 anni fino ai 19-20.
Molti sono stati gli interrogativi sorti rispetto a questa fase di sviluppo, considerata da alcuni come un tipico momento di tumulto e ribellione. In questo range di età molte sono le trasformazioni a cui bisogna far fronte che riguardano molti ambiti della vita.
La prima trasformazione ha a che fare con il corpo, ed in particolare con la maturazione del corpo sessuato e la corrispettiva comparsa dei caratteri sessuali secondari. È così che i giovani vengono chiamati a rielaborare l’immagine di sé e del proprio corpo bambino per assumere l’aspetto di giovani adulti.
Ma attenzione: avere un corpo pronto all’attività sessuale non vuol dire che la mente e l’emotività siano allo stesso punto. E’ importante capire, infatti, che mentre il corpo cambia in maniera repentina ed esplosiva, l’emotività e l’intelletto hanno tempi più dolci e necessitano di essere supportati. Questa fase di vita, inoltre, vede gli adolescenti impegnati nel cominciare a muoversi in maniera autonoma: è in questo momento che i ragazzi iniziano a staccarsi dal primo sistema sociale, la famiglia, per avvicinarsi al gruppo dei pari e provarsi nel mondo esterno. Il gruppo dei pari funge da specchio attraverso cui valutare il proprio aspetto e da guida rispetto ai propri comportamenti ed atteggiamenti. È nell’ oscillazione continua tra omologazione ed imitazione dei pari da un lato, e voglia di differenziazione e unicità, dall’ altro, che l’adolescente arriva a crearsi la sua nuova immagine; nonostante esso si atteggi a giovane adulto autonomo. Ciononostante il ruolo della famiglia permane, anche se in maniera differente: la famiglia in questa fase è chiamata a rispecchiare l’evoluzione vissuta dal figlio ed a prepararsi ad accogliere il nuovo giovane adulto. E’ importante che il sistema famiglia si adatti al fatto che il figlio non è più un bambino ed avrà quindi bisogno di essere trattato e visto in maniera diversa, necessiterà dei suoi spazi e di piccole conquiste di libertà, ma i genitori continueranno a rappresentare sempre quel porto sicuro a cui fare ritorno per una difficoltà o per essere coccolati. Di fatto, l’altro importante compito previsto nell’ intera fascia d’età adolescenziale, è quello dell’acquisizione della propria identità adulta. Questo processo è molto delicato e complesso, poiché è attraverso la sperimentazione di diversi ruoli ed atteggiamenti, che il ragazzo pian piano capirà quali aspetti identitari assumere, cosa mutuare o scartare dall’insegnamento familiare e dal comportamento dei coetanei, arrivando pian piano a diventare un individuo unico, con le proprie caratteristiche ed i propri valori. Un ulteriore aspetto che accompagna il tumulto ed il cambiamento di questi anni, è la maturazione cognitiva e la trasformazione della capacità di pensiero. Adesso l’adolescente, a differenza di qualche anno prima, riesce a compiere dei ragionamenti astratti, a fare collegamenti prima impossibili, a ragionare su elementi non strettamente concreti. Questo aspetto può spiegarci come mai i nostri adolescenti si mostrino maggiormente inclini al dialogo, al confronto e abbiano una gran voglia di esporre le proprie idee, alle prese con una mente frizzante dotata di nuove capacità di ragionamento. In questa fase, a livello cerebrale, gli impulsi eccitatori superano quelli inibitori: tale aspetto può spiegarci come mai, in alcuni casi, gli adolescenti ci appaiano avventati o addirittura “pericolosi”. Con la maturazione neuronale e l’avvicinarsi dell’età adulta, intatti, si stabilizzeranno quelle connessioni neurali che permetteranno di valutare maggiormente i rischi e di inibire in maniera efficace gli impulsi. La complessità ed eterogeneità degli aspetti che abbiamo visto entrare in gioco simultaneamente, può farci ben comprendere quanto sia importante accogliere i ragazzi nelle loro perplessità, difficoltà e curiosità abbandonando i nostri pregiudizi e rigidità. È importante che sentano negli adulti di riferimento l’apertura e la disponibilità al dialogo, proprio per avere un punto fermo a cui rivolgersi in ogni momento, per evitare che la ricerca di informazioni avvenga solamente attraverso internet ed i pari che, sebbene costituiscano degli elementi di sostegno, possono essere a volte fuorvianti. È importante mantenere un atteggiamento di ascolto ed assenza di giudizio, mantenere quel luogo in cui possano tornare bambini quando ne hanno bisogno, ma allo stesso tempo essere riconosciuti come giovani adulti che stanno cercando la propria strada e che, per farlo, necessitano di uno spazio di movimento autonomo. È decisamente importante creare un supporto e lavorare in maniera preventiva, dando ascolto ad eventuali vissuti di disagio, poiché è proprio in questo momento che si forma l’adulto di domani.
Articolo a cura della Dott.ssa Anastasia Zottino