Pokémon GO : Opportunità o Rischio?

Il 15 luglio arriva ufficialmente in Italia Pokémon GO, e, a distanza di poco più di due mesi, sta diventando, secondo alcune statistiche, più popolare del porno su internet. L’applicazione è stata scaricata da milioni di persone, diventando virale e coinvolgendo giocatori di ogni età. C’è chi lo considera un gioco pericoloso e chi una buona opportunità per promuovere la salute fisica e psicologica. In tanti ci hanno chiesto un parere e per poterlo fare abbiamo deciso di “metterci in gioco” in prima persona.

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Abbiamo quindi creato il nostro Avatar e ci siamo messe alla ricerca!

Dopo un periodo di prova che consentisse di familiarizzare per un po’ con l’applicazione, ci siamo confrontate sulle nostre percezioni a riguardo.

Sicuramente l’effetto più sorprendente del gioco è la REALTA’ AUMENTATA, una novità assoluta che proietta nel futuro e come tale, cattura fortemente la nostra attenzione, ci incuriosisce, fa moda e in più è di facilissimo utilizzo.

Ciò permette l’accesso al gioco anche ai meno esperti in fatto di tecnologia: Pokémon GO coinvolge grandi e piccoli. Questi ultimi, sicuramente più navigati in campo digitale, sono in molti casi (e noi lo possiamo testimoniare) illuminanti sulle mosse più efficaci da compiere o i trucchetti da utilizzare.
Ecco che il gioco, in questi casi, potrebbe rappresentare una valida opportunità per
superare il gap tra nativi digitali e non, favorire punti di incontro oltre che momenti di condivisione ludica e gioiosa.

La cattura dei Pokemon richiede lunghe camminate all’aria aperta, richiede di ritagliarsi del tempo e guardarsi intorno, porta ad esplorare e a scoprire posti vicini mai visti prima, a visitare monumenti dimenticati (i PokeStop) presso cui, una volta fatta ricarica di oggetti utili alla cattura dei nostri animaletti, è possibile sostare per fargli visita o semplicemente fermarsi a riflettere. Dunque, anche in questo caso Pokémon GO potrebbe essere opportunità di scoperta, sorpresa e tempo per sé, nonché possibilità di condivisione di quanto esplorato e scoperto con gli altri giocatori.
Le esperienze condivise aiutano a tenere le persone collegate tra loro e l’alto
grado di coinvolgimento del gioco potrebbe rivelarsi uno strumento utile per avvicinare i più riluttanti a partecipare a giochi di condivisione, quelli più isolati, timidi e con una minor tendenza alla socializzazione.

Pokémon GO attraverso gli allenamenti in palestra, le sfide di gruppo, favorisce momenti di aggregazione e scambio sociale. Un’opportunità dunque per uscire di casa e trovare nuovi amici.

Esiste però il risvolto della medaglia.

Gli stessi aspetti del gioco qui evidenziati come opportunità, nascondono dei rischi:

  • La realtà aumentata e la geolocalizzazione, principi fondamentali del gioco, potrebbero mettere a rischio soprattutto i giocatori più piccoli da parte di adulti malintenzionati, come già accaduto nel Missouri, dove dei teenager sono finiti nelle grinfie di rapinatori.

  • Attenti a non lasciare che i momenti di condivisione possano degenerare in vere e proprie lotte per la cattura: ci è capitato di vedere un gruppo di persone, per lo più adolescenti, spintonarsi e schiamazzare per riuscire e catturare per primi il Pokemon appena comparso in piazza.

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  • Sono ok le camminate all’aria aperta, ma evitate di concentrare tutta la vostra attenzione sul display del vostro smartphone, evitate la posa “zombie” con braccia in avanti e schiena curva per tutto il tempo: fa male al corpo e rischia di farvi apparire piuttosto bizzarri ad occhi esterni. Guardatevi piuttosto intorno, il gioco vi avviserà con un suono o una vibrazione in caso compaia un esemplare di Pokemon da catturare!

  • E che non vi venga in mente di usare l’applicazione in auto mentre siete al volante: se è vero che il gioco ravvisa la prudenza poiché all’aumento di velocità di percorrenza si ferma e domanda se stai guidando o sei solo un passeggero, il rischio di uscire fuori strada, tamponare o lasciarsi tamponare frenando di scatto, c’è ed è reale.

  • Altro neo il tempo da dedicare al gioco: se da una parte l’utilizzo giornaliero dell’applicazione potrebbe essere un valido sostituto all’attività fisica e un modo per stare con se stessi, dall’altro giocare per troppo tempo ogni giorno rischia di generare una vera e propria dipendenza o isolamento sociale nei più accaniti.

Non esistono dunque conclusioni assolute da trarre.

A chi ci ha chiesto se il gioco porta con sé più pro o contro rispondiamo di immaginare una scala del gioco, che veda contrapposti opportunità e rischio. I nostri comportamenti e il nostro uso del gioco possono farci propendere verso una posizione della scala piuttosto che l’altra. Tutto sta nella consapevolezza che possediamo a riguardo e in ciò che decidiamo di fare con essa.

Articolo a cura delle dottoresse Nicoletta Remiddi e Sonia Pignataro

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