Eros non conosce Kronos. Perchè il tempo a letto non conta.
In una società in cui il tempo sembra non essere mai sufficiente e la cui mancanza condiziona e determina lo stile di vita, il tenerne conto anche in camera da letto rappresenta un vantaggio o un danno per la vita sessuale?
E’ possibile attribuire un tempo al sesso?
Secondo Eric Corty della Society for Sex Theraphy and Research “La cultura popolare oggi ha rinforzato alcuni falsi stereotipi circa l’attività sessuale. Tanti uomini e donne sembrano credere in queste favole di erezioni invincibili, dimensioni enormi e rapporti sessuali che durano tutta la notte“. Difatti la ricerca della performance perfetta, in termini di “durata”, può incoraggiare relazioni sessuali irrealistiche ed illusorie, a cui conseguono sentimenti quali delusione e insoddisfazione.
Quali sono i tempi ideali per un rapporto sessuale appagante?
“La verità è che la durata appropriata per il rapporto sessuale è il tempo necessario per entrambi i partner di essere reciprocamente soddisfatti” (The Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction). Un sondaggio condotto tra la popolazione americana, volto ad indagare la percezione del tempo “giusto” a letto, ha permesso di rilevare che per molte donne un rapporto di sette minuti è troppo breve, mentre per altre è più che sufficiente. Per gli uomini invece è quasi sempre auspicabile la maggiore durata possibile.
E’ importante sottolineare che la giusta durata del rapporto non è quantificabile semplicemente con il tempo impiegato dall’uomo per arrivare all’eiaculazione, ma include anche il tempo di raggiungimento dell’orgasmo da parte della donna.
A tal proposito W. Masters e V. Johnson hanno rilevato che AGLI UOMINI OCCORRONO CIRCA 4 MINUTI per raggiungere l’orgasmo, mentre ALLE DONNE 10 – 20 MINUTI.
Secondo lo studio di Eric W. Corty e Jenay M. Guardiani, Percezioni della normale e anormale latenza eiaculatoria secondo i sessuologi canadesi e americani: quanto dovrebbe durare l’amplesso?, per essere appagante e di qualità un incontro sessuale non deve durare troppo a lungo. I risultati dell’indagine, effettuata sui medici, ai quali è stato chiesto di definire dei tempi in base a quattro parametri – “adeguato”, “auspicabile”, “troppo breve” e “troppo lungo” – sono i seguenti: un amplesso
- tra i tre e i sette minuti è adeguato;
- tra i sette e i tredici è auspicabile;
- da un minuto a due è troppo breve;
- dai tredici ai trenta minuti è troppo lungo.
Il rapporto ottimale e quindi desiderabile, è, secondo lo studio, quello che dura dai tre ai tredici minuti, preliminari esclusi.
Tredici minuti rappresenta, secondo i ricercatori, la soglia dell’attenzione, superata la quale non si riesce fisiologicamente ad essere altrettanto attenti a quanto si sta facendo.
La mente tende quindi a perdere interesse nei confronti del proprio partner e di quanto sta accadendo tra le lenzuola, con effetti deleteri sul coinvolgimento emotivo e passionale.
Lo studio però non tiene minimamente conto dei preliminari, del contesto, del momento, dell’intesa e della comunicazione tra i partner.
Aspetti, questi, indispensabili, da cui non si può prescindere, come sostiene Sandra Byers, sessuologa e presidente del dipartimento di psicologia presso l’Università del New Brunswick.
Nel sesso nulla è precoce e nulla è tardivo, in quanto ogni cosa ha i suoi tempi, che variano a seconda degli individui, delle situazioni e dei momenti. I desideri, le necessità e i tempi mutano da persona a persona e vanno rispettati e compresi. La ricerca del “numero magico” è assolutamente soggettiva quindi, in quanto il tempo giusto varia da coppia a coppia, dal modo in cui si fa sesso, dall’affiatamento con il partner, dai desideri di entrambi e dalla condizione emotiva e fisica del momento. C’è chi preferisce un rapporto veloce, carnale e dedicato solo all’amplesso finale e chi, invece, sceglie un tipo di rapporto più lento, che coinvolge tutti i sensi.
“La durata ideale – sostiene la Byers – è quella che permette ad entrambi i partner di divertirsi”.
Il 24% degli specialisti che hanno partecipato all’indagine condotta dal dottor Corty sono d’accordo con la dott.ssa Byers nel rifiutare di dare una risposta numerica al sesso, riconoscendo nel contesto e nella coppia stessa i fattori che determinano il rapporto. “Non vorremmo che questi dati venissero presi troppo alla lettera , né che l’atto si banalizzasse ad una performance a tempo – ha dichiarato Eric Corty – l’intento della nostra ricerca è proprio quello di tranquillizzare le coppie e molti uomini che vivono in maniera stressante la loro vita sessuale”. Lo scopo quindi è di ridimensionare le aspettative poco realistiche di chi è convinto che se un rapporto sessuale dura poco, o se l’uomo interessato non riesce a reggere per ore e ore tra le lenzuola, allora c’è qualcosa che non va. La qualità dell’amore non si misura con il cronometro e va sfatata anche l’idea irrealistica di un’intera notte di sesso.
L’indagine condotta da Corty pertanto, se da un lato boccia le maratone sessuali, dall’altro riabilita il fast sex, la cosiddetta “sveltina”, spesso considerata come simbolo di una prestazione modesta.
Ma il sesso rapido è gratificante? La sessualità vissuta in maniera veloce e furtiva può essere molto appagante, in quanto accresce il grado di eccitazione per entrambi i partner.
La velocità non va a discapito della prestazione, ma rappresenta il punto di forza di questa pratica sessuale. L’uomo può lasciarsi andare senza dover controllare l’eccitazione, l’erezione e senza doversi dedicare ai preliminari. Per la donna, che solitamente predilige una sessualità lenta ed avvolgente, il fast sex incarna un desiderio primordiale e animalesco, dove tutte le energie sono convogliate solo ed unicamente nel piacere, così come dedicarsi allo slow sex, allo stesso modo, rappresenta un lento percorso verso il piacere. Un sondaggio condotto dall’Istituto Gewiss di Amburgo rivela che il 78% degli uomini e il 60% delle donne sono d’accordo sul sesso veloce, possibilmente in luoghi anomali. Il sesso rapido, tuttavia, è gratificante se rappresenta un momento di rottura dell’abitudine, ma non se scade nella routine. L’eros ha sempre bisogno di essere stupito, necessita di novità, di mistero e di tutto quello che va a scardinare i gesti consueti, che possono condurre a rapporti monotoni, ripetitivi e poco fantasiosi.
Il sesso può essere quindi “Fast” o “Slow”, a seconda delle situazioni e del livello di eccitazione dei partners, ma, per essere appagante e soddisfacente, un buon rapporto intimo deve rispettare le esigenze dei due amanti e permettere loro di esprimersi e di vivere pienamente il proprio desiderio.
La tempistica dell’eros deve essere quindi stabilita dalla coppia, poiché solo i membri della coppia sanno quali sono i giusti “limiti di velocità” a cui attenersi per poter vivere una sessualità appagante per entrambi.
Alla luce di quanto detto quindi, più che interrogarsi su quale sia la durata del sesso perfetto, sarebbe più opportuno chiedersi “Quanto dovrebbe durare per me?”
Partendo dal presupposto che sia le donne che gli uomini sono motivati, in egual misura, dalla ricerca del piacere e che la sfera sessuale rientra nella dimensione del piacere, ogni azione agita a letto (e non) deve tendere al raggiungimento di questo, in quanto la sessualità è un atto di puro piacere!
La Pleasure Theory, ideata dallo psicologo Terri Conley, è incentrata sul presupposto che uomini e donne agiscono entrambi in base alla ricerca dell’occasione in cui provare il massimo piacere e che questo rappresenta la forza propulsiva alla base del comportamento sessuale.
Ognuno è responsabile del proprio piacere ed è quindi libero di vivere il rapporto nei modi e nei tempi che più ritiene appropriati.
Essere consapevoli di se stessi, del proprio piacere e delle proprie sensazioni permette di alimentarle, di conoscerle e, successivamente, di condividerle con il partner.
Il tempo quindi, sia esso esiguo o abbondante, non rappresenta un fattore in grado di influire sulla qualità dei rapporti sessuali, l’importante è dedicarsi del tempo a vicenda.
Articolo a cura della Dott.ssa Nicoletta Remiddi