Temptation Island: rimedio a crisi e conflittualità di coppia? – Parte 1
Si chiama Temptation Island il reality show dell’estate, giunto quest’anno alla sua quarta edizione e che riscuote sempre grande partecipazione da parte del pubblico televisivo, soprattutto quello più giovane, con ascolti che fin dalla prima puntata hanno toccato oltre i tre milioni di telespettatori.
Il programma, per il format con cui è strutturato, per gli ascolti che continua a registrare e per le riflessioni, a livello relazionale, che scaturisce, ha suscitato la nostra curiosità e ci ha convinte a scriverne.
COME FUNZIONA IL REALITY
Il format prevede che i partner di sei coppie (tra i 20 e i 35 anni, non sposate e senza figli), scelte tra quelle che scrivono alla redazione del programma per cercare di risolvere crisi e conflittualità di coppia, trascorrano 21 giorni separati, in un villaggio, circondati rispettivamente da 13 ragazze e 13 ragazzi single, i cosiddetti tentatori che metteranno alla “prova” il legame d’amore tra i due fidanzati.
IL PRESUPPOSTO DEL GIOCO è infatti, per ognuno dei membri della coppia, comprendere la profondità del legame che unisce all’altro, sia attraverso l’esperienza fatta da ciascuno nel villaggio in cui vive, sia osservando, attraverso filmati e clip, il comportamento adottato dall’altro in sua assenza.
È il Falò il momento più atteso e allo stesso tempo temuto dalle coppie. Qui, infatti, i protagonisti hanno la possibilità di vedere stralci della vacanza del loro partner, la loro interazione con il resto del gruppo o la loro possibile malinconia. I filmati delle giornate trascorse, mandano spesso in crisi i ragazzi, tra clip che immortalano massaggi in riva al mare, balli serali scatenati e confidenze intime sull’altro.
Ciò porta a riflessioni e reazioni che sono la parte fondamentale dell’esperimento, al termine del quale i protagonisti dovranno tirare le somme rispetto a tre domande:
- La vita di coppia è la vita che voglio?
- Amo davvero la persona a cui sono legato/a?
- La persona a cui sono legato/a, mi ama davvero?
LE COPPIE IN GARA
Nel corso delle edizioni si sono alternati partner di diverso tipo e gli abbinamenti ripropongono di volta in volta combinazioni intriganti: il narcisista adulatore e la bella insicura e dipendente, il lui remissivo con una lei dall’inclinazione più mascolina, l’egocentrico e la remissiva, il ragazzo tutto regole e valori con una lei più leggera e trasgressiva, un lui molto più grande di lei etc.
COME FINISCE IL GIOCO? Al termine dei 21 giorni le coppie si ritrovano davanti all’ultimo falò per rispondere alla domanda di rito del programma: “Vuoi uscire da qui con la persona con cui sei arrivato/a?”. Durante l’ultimo falò le coppie hanno finalmente la possibilità di confrontarsi, scambiare opinioni, sensazioni e stati d’animo rispetto agli avvenimenti, provare a spiegare all’altro le riflessioni di fine percorso per poi decidere se continuare la loro relazione oppure interromperla.
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Gli accadimenti, le reazioni suscitate e i pensieri formulati mediante questa “interazione a distanza” tra i protagonisti, permettono di osservare, dall’esterno, dinamiche e aspetti che permeano la maggior parte delle relazioni, consentendo al telespettatore l’immedesimazione rispetto alle riflessioni e agli stati d’animo dei protagonisti.
È probabilmente questa la grande forza del programma: consentire a chi osserva di riconoscersi e confrontarsi rispetto al proprio personalissimo modo di vivere un legame sentimentale.
Un punto di forza se da questo confronto possano generare nuove consapevolezze su se stessi e sul proprio modo di rapportarsi all’altro, un punto di debolezza se invece dallo stesso dovessero scaturire pareri generalizzati che non tengano conto di alcuni aspetti limitanti del programma: l’interazione a distanza impedisce una reale comunicazione tra i partner, momenti di crisi e dubbi vengono affrontati lontani dall’altro e con persone di spettacolo, tra feste e giochi che richiedono spesso contatto fisico, in un posto lontano dalla realtà quotidiana, dove emozioni, sensazioni e dubbi vengono vissuti in modo amplificato e distorto. Un’isola di tentazioni dunque, è lo spazio giusto in cui provare a risolvere un conflitto di coppia?
Tante sono dunque le osservazioni che scaturiscono da una lettura più approfondita del programma e delle dinamiche ad esso sottostanti. Ovviamente, tutte le riflessioni sopra citate nascono dall’idea che gli scambi, le reazioni e le interazioni tra i partecipanti siano reali e non frutto di un copione studiato a tavolino, con l’obiettivo di catturare il pubblico.
Nella seconda parte dell’articolo, in uscita la prossima settimana e a cura della dott.ssa Nicoletta Remiddi, proveremo a riflettere, da un punto di vista psicologico, su alcuni aspetti della dimensione di coppia nella sua accezione conflittuale per provare a dare alcune risposte rispetto alle considerazioni emerse.
Articolo a cura della dott.ssa Sonia Pignataro