L’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari
Il cambiamento climatico globale è una delle maggiori sfide per l’umanità ed uno dei più importanti indicatori del fatto che stiamo vivendo al di sopra delle capacità ecologiche di cui disponiamo.
Vi siete mai chiesti se e come le nostre scelte alimentari influenzano l’ambiente e il clima? Nell’articolo cercherò di dare risposta a questa domanda.
Sono due i termini da analizzare quando parliamo di impatto ambientale: Impronta Ecologica (Ecological Footprint) e Impronta Carbonica (Carbon Footprint).
Ogni azione dell’uomo ha degli effetti sull’ambiente, e questo impatto viene misurato attraverso l’IMPRONTA ECOLOGICA, cioè un indicatore che misura il consumo da parte degli esseri umani delle risorse naturali che produce la Terra. L’impronta ecologica misura in ettari le aree biologiche produttive del pianeta Terra, compresi i mari, necessari per rigenerare le risorse consumate dall’uomo. Quindi, di quanti pianeta Terra abbiamo bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali: Attualmente abbiamo bisogno di 1,7 “Pianeti Terra”.
L’IMPRONTA CARBONICA, invece, è l’impatto che ogni prodotto ha sull’ambiente e rappresenta la quantità di emissioni di gas serra generate lungo il ciclo di vita di un bene, dalla produzione allo smaltimento finale. Per la precisione la Carbon Footprint indica quindi la quantità di carbonio (espressa in tonnellate) emessa da una particolare attività, servizio o prodotto.
Negli ultimi anni tante sono state le ricerche che hanno analizzato l’impatto climatico e ambientale delle nostre scelte alimentari; tra i tanti ricercatori, anche quelli di Barilla Centre for Food & Nutrition, i quali, dopo una ricerca, hanno elaborato una doppia piramide, ovvero una “piramide ambientale” accostata alla tradizionale “piramide alimentare”.
La classica piramide della dieta mediterranea è ormai molto conosciuta, ne abbiamo più volte parlato, la dieta mediterranea è intesa come uno stile di vita e non come un regime calorico restrittivo. Alla base della piramide troviamo tante verdure, frutta e cereali (preferibilmente integrali). A salire latte e derivati con un basso contenuto di grassi, olio extravergine di oliva, frutta a guscio. Salendo ancora verso l’alto della piramide, troviamo gli alimenti da consumare non ogni giorno, ma settimanalmente, e sono quelli che forniscono prevalentemente proteine, come pesce, legumi, uova, formaggi. Infine, all’apice della piramide ci sono gli alimenti da consumare con moderazione, come carni rosse, salumi, dolci.
La “piramide ambientale”, invece, valuta l’impatto ambientale dei cibi che fanno parte della piramide alimentare, in termini di energia necessaria per la produzione dell’alimento e quantità di gas serra emessi.
Si ottiene, come possiamo vedere in foto, una piramide capovolta, con, in alto, gli alimenti con maggiore impatto ambientale e, in basso, quelli con impatto più basso. Gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggiore (frutta e verdura), generalmente, sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali è raccomandato un consumo ridotto (carne) sono anche quelli che hanno maggiore impatto sull’ambiente. A conclusione di questa premessa abbiamo nozioni sufficienti per affermare che inquina più una bistecca di carne rispetto ad una ratatouille di verdure!
Ma cosa succederebbe se tutti i prodotti avessero un’etichetta per la Carbon Footprint?
Se n’è occupato uno studio condotto dall’University of Technology Sydney and Duke University, che ha testato l’impatto che un’etichetta sull’impronta di carbonio avrebbe sulle abitudini di acquisto. Di fronte ad una serie di minestre da comprare, con etichetta che riportava l’impronta di carbonio, i partecipanti acquistavano meno minestre di manzo e più minestre di verdura rispetto a quando non era stata fornita alcuna indicazione sull’impatto ambientale. Forse sarebbe il caso di utilizzare questo tipo di etichetta non solo per i prodotti alimentari, ma per tutte le cose che fanno parte della nostra vita quotidiana, dall’automobile al semplice abbigliamento, per darci un’idea dell’impatto che ogni cosa ha sull’ambiente.
Concretamente cosa possiamo fare per ridurre l’impatto ambientale della nostra dieta? Vi riporto alcune semplici strategie che tutti nel quotidiano possiamo mettere in pratica.
ACQUISTARE PRODOTTI A KM 0 E SCEGLIERE CIBI DI STAGIONE.
Quando facciamo la spesa scegliamo prodotti locali, a km 0; cosi facendo sosteniamo l’economia locale, evitiamo l’emissione di grandi quantità di CO2 dovuta ai lunghi trasporti di alimenti e mangiamo prodotti freschi e più salutari. Prediligendo oltretutto prodotti tipici e della nostra tradizione. Consumare prodotti di stagione è fondamentale per aver un vantaggio in termini nutrizionali.
RIDURRE GLI SPRECHI IN CASA
Un’ottima strategia per evitare sprechi alimentari è quello di elaborare un menù settimanale ed acquistare esclusivamente ciò che ci serve, evitando di buttare cibo nella spazzatura. Possiamo variare la nostra alimentazione attingendo da tutti i gruppi alimentari! Cuciniamo le giuste porzioni ed eviteremo ulteriori sprechi.
SCEGLIERE IL PESCE GIUSTO
Come per frutta e verdura anche per il pescato esiste una stagionalità. Cerchiamo di rispettarla, chiedendo consiglio anche al nostro pescivendolo, ed evitiamo di acquistare pesce che arriva da allevamento intensivo.
RIDURRE IL PACKAGING
Scegliere prodotti sfusi quando possibile, o con meno imballaggi in plastica. Meglio imballaggi in carta o biodegradabili. Ottima alternativa sia per l’ambiente che per il portafoglio!
RIDURRE IL CONSUMO DI CARNE
Scegliere carni bianche, che inquinano meno delle carni rosse, o meglio ancora prediligere fonti proteiche alternative come legumi e uova, le cui produzioni hanno costi più sostenibili e meno inquinanti.
CONSUMARE PIU’ CIBO BIOLOGICO
La produzione di biologico rispetta i tempi della natura e non prevede l’uso di pesticidi e sostanze chimiche.
BERE L’ACQUA DEL RUBINETTO
Negli ultimi anni sono nate sempre più casette dell’acqua nelle nostre città, cerchiamo di prediligere questa di acqua o quella del rubinetto di casa, che è sicura e controllata. Un’ottima idea è quella di procurarsi bottiglie di vetro da riempire e riutilizzare praticamente all’infinito. Considerate quanto inquina trasportare su e giù per l’Italia camion interi di casse di acqua in bottiglie di plastica.
PIU’ ATTIVITA’ FISICA = MENO AUTOMOBILE
Andiamo a fare la spesa a piedi quando possibile, o in bicicletta, così oltre ad evitare di prendere l’automobile e quindi inquinare, facciamo anche attività fisica, che ci aiuta a restare in salute e ci evita una vita sedentaria.
Articolo a cura della Dott.ssa Filomena Cristofano, dietista.