Come imparare a dire di NO

I metodi educativi della nostra società tendono ad imporre regole e giudizi che ci orientano, sin dall’infanzia, nella dimensione del controllo e della rinuncia, dove il dovere e il piacere vengono percepiti e vissuti come entità separate.

Sin da piccoli veniamo educati all’idea che bisogna essere DISPONIBILI verso il prossimo, sempre e comunque, tanto che, se mettiamo in atto qualcosa di vantaggioso unicamente per noi stessi, veniamo tacciati di EGOISMO.

keep calm and just say noSecondo questa concezione tutti i comportamenti agiti egoisticamente vanno a nostro vantaggio e, inevitabilmente, a svantaggio dell’altro. Questo modello educativo genera dei forti sensi di colpa e, molto spesso, porta ad incrementare la frequenza di atteggiamenti e comportamenti di tipo altruista, spingendoci a dire «Si», laddove vorremmo rispondere «No».
Il timore di essere accusati di egoismo reprime le nostre pulsioni e la nostra autenticità, minando la nostra autostima. 
ESSERE SEMPRE DISPONIBILI
ci rende utili e indispensabili e per questo può essere fonte di gratificazione, ma, allo stesso tempo, ci fa sentire accettati unicamente per quello che facciamo e non per quello che siamo.

Questo ci porta a fare sempre di più, a essere sempre più disponibili per confermare il nostro “ruolo” e l’idea che abbiamo costruito negli altri, per non deluderne le aspettative.

C’è differenza tra il VOLER fare qualcosa e il DOVER fare qualcosa per l’altro.

Quando si fa qualcosa controvoglia la si fà arrabbiati e senza esserne completamente convinti, ci si sente in balia del volere e delle aspettative altrui. Questo può portare ad agire comportamenti mossi da un altruismo insincero, venato, a volte, di ipocrisia. Se l’altro sapesse le nostre reali emozioni e capisse che il nostro è solo un modo per accontentarlo, si farebbe un’idea differente? Ma soprattutto, quanto teniamo conto dei nostri bisogni quando facciamo qualcosa di cui non siamo pienamente convinti?

A volte la troppa disponibilità può diventare un peso ed è per questo che dovremmo cominciare a mettere in pratica un po’ di SANO EGOISMO, imparando a dire NO, preoccupandoci meno delle aspettative altrui e iniziando a pensare di più a noi stessi, ascoltando e accogliendo i nostri bisogni e le nostre esigenze.

IMPARO A DIRE NO

Ogni volta che diciamo di SI a qualcosa o a qualcuno stiamo, di fatto, dicendo di NO a noi stessi. Quando vorremmo dire NO, ma in realtà diciamo SI imponiamo a noi stessi qualcosa che non volevamo e perdiamo l’opportunità di stabilire un confine tra la nostra e la volontà altrui. Dire No non è egoismo, ma una forma di rispetto e di onestà verso gli altri e verso noi stessi.
Saper dire No vuol dire definire il proprio territorio sia fisico che emotivo, vuol dire amarsi, seguendo passioni, talenti e desideri, indipendentemente dal giudizio altrui, in una ricerca attiva della propria strada e della propria identità.

Ognuno di noi può ed ha il diritto di dire di no se è quello che ritiene giusto per sé in quel momento. Difendere i confini e’ un esercizio quotidiano, in cui salvaguardiamo il nostro spazio vitale chiedendoci «Io,ora… che cosa voglio?!». Nessuno conosce quale sia realmente il nostro bene, né madri, né padri, né amici, né insegnanti, solo noi lo possiamo sapere e solo noi siamo in grado di sentire ciò che è giusto e funzionale per noi e per la nostra vita.

Se vogliamo essere felici e vivere una vita ricca di sogni e di passioni dobbiamo dire SI  a tutto ciò che ci consente di andare in questa direzione e, allo stesso modo, dire di NO a tutto ciò che vi si frappone.

IMPARARE A RIFIUTARE UNA RICHIESTA E’ UN’ABILITA’ che, se acquisita e gestita con consapevolezza, può rendere la nostra vita più semplice e le nostre relazioni interpersonali più equilibrate e leali.

COME FARE PER RIFIUTARE UNA RICHIESTA CHE NON CI CONVINCE  DICENDO UN SI A NOI STESSI?

IMPARO A DIRE NOAvere ben chiaro l’obiettivo. Molto spesso, pur avendo la sensazione che una determinata attività non contribuirà in alcun modo al nostro benessere, diciamo di sì perché non sappiamo esattamente per quale motivo dovremmo dire di no. Se abbiamo chiari i nostri obiettivi sarà più facile individuare le richieste alle quali dire di no.

Riconoscere a noi stessi il diritto di chiedere tempo per pensare. Ogni volta che ci viene mossa una richiesta, prima di prendere una decisione, concediamoci del tempo per pensare alle possibili implicazioni a breve e a lungo termine di una risposta affermativa. Riconosciamo a noi stessi il diritto assertivo: «Ho il diritto di riflettere e, eventualmente, di cambiare idea».
Il nostro tempo è prezioso: usiamolo per le cose a cui teniamo davvero.

Dire di no è perfettamente accettabile. Non ci scusiamo e soprattutto non ci giustifichiamo. Forniamo solo le nostre ragioni ricordando a noi stessi che abbiamo il diritto di dire «No». Se motiviamo la risposta, possiamo riferirci a circostanze esterne, per esempio con un semplice «No, grazie. Ho preso un altro impegno».

Diciamo NO in maniera semplice, diretta e rispettosa. Non complichiamo la risposta con giri di parole, scuse o bugie, diamo invece un messaggio chiaro, udibile, semplice e sempre rispettoso. Teniamo a mente che quando diciamo di no a una richiesta, è necessario farlo in modo garbato e tranquillo, evidenziando bene che il rifiuto non è dettato da motivi personali, ma dal bisogno di agire in linea con le nostre priorità.

Chiediamo a nostra volta. Per liberarci dai sensi di colpa, subito dopo aver detto di no ad una richiesta, proviamo a chiedere qualcosa a nostra volta.

Articolo a cura della dott.ssa Nicoletta Remiddi

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