Quando il sesso non da piacere

Sempre più spesso, nella mia stanza di terapia, sento ripetere una frase:
«Durante il rapporto non raggiungo l’orgasmo, ma in fondo non è così importante». A pronunciarla, inutile dirlo, sono le donne.

PAROLE IMPOSSIBILI DA ATTRIBUIRE ALL’UNIVERSO MASCHILE, perché per gli uomini l’orgasmo è considerato l’obiettivo principale ed il suo raggiungimento una prerogativa indispensabile, mente per le donne, o per molte di esse, sembra non essere determinante ai fini dell’appagamento sessuale.

A conferma di ciò la ricerca di Salisbury e Fischer, condotta alla Western University, evidenzia che il 70% delle donne non raggiunge l’orgasmo durante il rapporto sessuale, mentre il 90% degli uomini lo raggiunge ogni volta che fa sesso. Un’ulteriore ricerca, condotta alla Indiana University,  ha rivelato un significativo disaccordo tra la percentuale degli uomini che ritengono di aver soddisfatto la propria compagna (85%) e la dichiarazione, da parte delle stesse, di aver raggiunto realmente l’orgasmo (64%).

Se il raggiungimento dell’orgasmo è un fattore non così importante e quindi trascurabile, perché il 21% delle donne sceglie di fingerlo, quando sarebbe meno “impegnativo” semplicemente ignorarlo?

Secondo meg-ryanla ricerca di Salisbury e Fischer, la finzione dell’orgasmo si basa sulla credenza, condivisa dal sesso maschile, che sia compito degli uomini essere amanti esperti e sempre loro il compito di gestire al meglio i rapporti sessuali. LA QUALITÀ’ DEL SESSO SEMBRA DIPENDERE UNICAMENTE DALLA PRESTAZIONE MASCHILE.

Credenza questa che trova riscontro nelle parole delle donne, spesso infatti sento ripetere: «E’ lui che dovrebbe saperci fare!», con il risultato che se lui non ci sa fare, le donne si abituano ad un sesso che non da piacere, dicendosi che non è poi così importante!

Cosa spinge le donne a sacrificare il proprio piacere, scegliendo di appagare quello altrui?

  • La convinzione che il piacere maschile abbia maggior valore del proprio;
  • La scelta di non mettere in discussione il potere sessuale dell’uomo;
  • Il senso di inadeguatezza che porta a pensarsi come “non sufficientemente brave”

Depotenziare il proprio piacere, negandolo e classificandolo come non molto importante, induce a delegarne la piena responsabilità a qualcun altro, ma quando si affida il proprio piacere all’altro, si sceglie volontariamente di NON OCCUPARSI della propria soddisfazione sessuale.

Il sesso non può e non deve rispondere ad uno spirito di sacrificio, ma, al contrario, ad una COMPRENSIONE MATURA DELL’EGOISMO, in cui ciascuno è RESPONSABILE DEL PROPRIO PIACERE.

Nella ricerca del piacere sia gli uomini che le donne assumono un ruolo attivo e dinamico, che li porta ad indirizzare le proprie azioni e comportamenti verso la ricerca dell’occasione in cui provare il massimo piacere (leggi anche Eros non conosce Kronos. Perchè il tempo a letto non conta. ).
Se consideriamo il piacere come una risposta sessuale, ovvero come un riflesso dato dalle stimolazioni fisiche, l’elemento imprescindibile da considerare è sicuramente l’orgasmo, come già rilevato negli anni ‘50 dal noto rapporto Kinsey.

ORGASMO

Ma che cos’è l’orgasmo femminile? 
Da un punto di vista fisiologico, è caratterizzato da contrazioni ritmiche e involontarie che si susseguono a intervalli di 8 secondi e interessano i muscoli perivaginali e perineali.
Le contrazioni sono accompagnate dall’aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco e da un leggero obnubilamento della coscienza.

Come si raggiunge? 
L’orgasmo è SEMPRE provocato dalla stimolazione, sufficientemente prolungata e adeguata, della clitoride
, che può avvenire in maniera diretta o indiretta. E’importante sottolineare che ESISTE UN SOLO ORGASMO, sfatando così il mito legato alla differenza tra quello vaginale e quello clitorideo. L’orgasmo vaginale non esiste, ma esiste la stimolazione della clitoride per via vaginale.
L’orgasmo quindi è solo clitorideo e  la sua stimolazione può essere diretta (orale, manuale o meccanica, con o senza penetrazione vaginale) e indiretta (viene stimolata per esempio durante il rapporto quando si assume una posizione in grado di favorire la pressione o lo sfregamento continuo dell’area pubica).

Per raggiungere un obiettivo la cosa più importante è CONOSCERLO. 
Vediamo come, attraverso 4 piccole strategie:

  1. RICONOSCERE LA PROPRIA UNICITÀ’. E’ impossibile immaginare che la percezione del piacere sia uguale per tutte, per questo ciascuna dovrebbe trovare la propria personalissima sessualità e, attraverso un percorso fatto di scoperte, emozioni ed esperienze, incrementala al massimo.
  2. SVILUPPARE UNA COMPETENZA SESSUALE. Poiché l’orgasmo costituisce una dimensione importante sia a livello individuale che di coppia, sarebbe utile, ai fini di una vita sessuale più appagante, informarsi sulla sessualità, maturando la piena coscienza del proprio diritto al piacere, tenendo a mente che ciascuno ne  è responsabile.
  3. RICONOSCERE I SEGNI DEL PIACERE. Prendere consapevolezza del proprio corpo e imparare a leggere i segnali che manda. La capacità di poter conoscere, di saper ascoltare ed interpretare il corpo educa al piacere e ci permette di individuare e distinguere i segnali positivi (quello che piace) da quelli negativi (quello che piace meno o che non piace). Solo dopo aver preso consapevolezza del proprio corpo e dei propri tempi sarà possibile comunicare all’altro quello che ci piace e che vorremmo ricevere.
  4. IMPARARE A CHIEDERE. La dimensione sessuale è uno dei pochi ambiti in cui, se lo si desidera, si può essere davvero libere. Libere di chiedere, di proporre e, a volte, di pretendere, senza lasciarsi frenare dai tabù o dai sensi di colpa.

L’orgasmo è un obiettivo comune che si può raggiungere anche in assenza dell’altro, come ci ha insegnato magistralmente Meg Ryan nella famosa scena di Harry ti presento Sally (video del flash mob che ha preso ispirazione dal film http://video.corriere.it/orgasmo-simulato-20-donne-katz-s-deli-manhattan/c01c12f0-4c3a-11e3-b498-cf01e116218a)

imagesIl mio invito alle donne è quello di imparare a PRENDERSI CURA della propria soddisfazione e a vivere la sessualità in modo consapevole, nel rispetto di sé e dell’altro; di SCOPRIRE il proprio corpo e di ESPLORARE IL PROPRIO PIACERE in maniera libera e istintiva; di ACCETTARE le proprie caratteristiche e riuscire a goderne nel senso più reale del termine; di ACQUISIRE CONOSCENZE e competenze che permettano di approcciare al sesso con curiosità e fantasia, preservandone sempre l’aspetto privato e intimo.

 

 

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