Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): Nozioni di base

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano una problematica complessa e di grande attualità. Negli ultimi decenni sono stati oggetto di indagine e studio da parte della comunità scientifica mondiale; in particolare, in Italia, si stima che il 3-5% della popolazione in età scolare presenti un DSA.

DSA Nozioni di base

 

La persona con un DSA può avere difficoltà specifiche relative a:

  • LETTURA (Dislessia)
  • SCRITTURA (Disgrafia e Disortografia)
  • CALCOLO (Discalculia)

Queste quattro tipologie di disturbo possono presentarsi in compresenza, ma anche in maniera isolata.

Studi condotti su gemelli monozigoti e dizigoti hanno confermato l’ipotesi secondo cui i DSA, in particolare la dislessia, avrebbero una causa genetica. Sulla base di queste considerazioni, la ricerca si è sempre più concentrata sull’individuazione di elementi significativi necessari ad una diagnosi tempestiva e sulle modalità più efficaci per il trattamento.

Consensus Conference

L’Associazione Italiana Dislessia, nel 2006, ha promosso un evento noto come Consensus Conference, al fine di definire standard clinici condivisi per la diagnosi e il trattamento dei DSA.
Questo evento ha posto un accento particolare sulla specificità di questi disturbi, evidenziando come sia possibile parlare di Disturbi Specifici dell’Apprendimento solo in ASSENZA di:

  • Deficit Intellettivo (es.ritardo mentale)
  • Problemi ambientali (es. bambini stranieri provenienti da una situazione di svantaggio socio-culturale)
  • Deficit Sensoriali (es. lesioni cerebrali, difficoltà visive o uditive)

I DSA si presentano quindi in soggetti con un quoziente intellettivo nella media, che non hanno subito lesioni o traumi tali da comportare dei deficit nelle funzioni cognitive, che vedono e sentono bene e che non provengono da una situazione di svantaggio sociale e ambientale.

 

Legge 170/2010

A seguito di diverse disposizioni emanate dal Ministero, nel 2010, con la legge 170: “Norme in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento” è avvenuto il riconoscimento formale ed è stata data una chiara definizione di Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

La legge 170/2010 è una norma volta a tutelare e garantire il diritto allo studio degli studenti con DSA.

Essa precisa, infatti, come gli studenti con DSA abbiano diritto ad usufruire di appositi strumenti dispensativi e compensativi nel corso dei loro cicli di studi, incluso l’esame di stato. Gli strumenti dispensativi e compensativi sono misure e strumenti in grado di aiutare a predisporre per l’alunno, una modalità di apprendimento più adatta alle sue caratteristiche. In particolare, gli strumenti compensativi aiutano a compensare la debolezza funzionale dell’alunno con DSA, facilitando l’esecuzione di compiti automatici compromessi, mediante tabelle, formulari, sintesi vocale, calcolatrice, mappe concettuali etc.
Le misure dispensative, dispensano l’alunno da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, prendere appunti, copiare dalla lavagna..) e stabiliscono la personalizzazione dei tempi di esecuzione e della valutazione delle attività.

Tutti gli alunni con DSA hanno diritto ad una didattica personalizzata e individualizzata.

È atto dovuto, da parte della scuola, per tutti gli studenti con una diagnosi certificata di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Il PDP è un documento attraverso cui la scuola mostra di aver messo in atto tutte le misure necessarie previste dalle normative vigenti per questi studenti e deve contenere l’indicazione degli strumenti compensativi e dispensativi adottati nelle diverse discipline, nonché dovrà precisare gli obiettivi di apprendimento da raggiungere e le modalità di verifica e valutazione che si intendono applicare, se diverse da quelle consuete.

Il PDP viene redatto dal Consiglio di classe, dopo aver acquisito preliminarmente informazioni sugli aspetti diagnostici e peculiari dell’alunno, attraverso incontri con familiari e specialisti che operano nell’aria socio-sanitaria, ciascuno con propri ruoli e competenze.

Alle stesura del PDP deve far seguito il contatto con la famiglia, a cui sarà proposta la firma del documento. Firmando, la famiglia accetta e autorizza il Consiglio di Classe all’uso degli strumenti indicati per facilitare il percorso scolastico e si impegna altresì a procurarglieli e farli usare.

La collaborazione sinergica tra scuola, famiglia e professionisti che, a vario titolo si occupano della diagnosi e del trattamento di studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, è essenziale per il buon esito del percorso di apprendimento e crescita dell’alunno. Importanti traguardi si possono raggiungere solo lavorando in rete.

 Articolo a cura della Dr.ssa Sonia Pignataro

BIBLIOGRAFIA

Disposizioni attuative della legge 8 Ottobre 2010, Nuove norme in materia dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento in ambito scolastico (D.M. 12 Luglio 2011). Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA, consultabile su: http://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/prot5669_11.pdf

Disturbi evolutivi specifici di Apprendimento. Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference.

Consultabile su: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/a9cf25e3-2cd0-471a-9b44-f2d12d17e5a3/raccomandazionidsa2007.pdf

Marino, C., Giorda, R., Vanzin. L. & coll. (2004) “A locus on15q15-15qter influences dislexia: further support from a transmission/disequilibrium study in an italian-speacking population”, Journal of Medical Genetics, 41(1) : 41-46

Nuove norme in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Legge 8 Ottobre 2010, n.170 – Gazzetta Ufficiale N.244 del 18 Ottobre 2010. Consultabile su: www.gazzettaufficiale.it

Viola, D. (2012) Difficoltà e Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Domande e risposte per conoscere la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia.

Edizioni: Libreriauniversitaria.it

 

2 Responses

  1. Credo fermamente nel lavoro di rete. Ma trovo molta difficoltà a realizzare ciò. Cerco di mettere in discussione costantemente la mia modalità di comunicazione perché quasi sempre mi capita di trovare un atteggiamento di chiusura da parte degli insegnanti, che anziché vedermi come uno strumento da “utilizzare” per capire e seguire al meglio lo studente, mi vedono come un “nemico” da contrastare, da evitare. Devo ammettere che gli incontri a scuola sono la parte più difficile e frustrante del mio lavoro. Probabilmente sbaglierò l’approccio, ma devo dire che dall’altra parte raramente trovo un atteggiamento di apertura, collaborazione e messa in discussione già a priori. Mi piacerebbe confrontarmi con altri colleghi per conoscere le loro esperienze in ambito scolastico.

    1. Sonia Pignataro

      Ciao Federica,
      grazie per la tua condivisione e per aver sollevato un’importante riflessione su quanto sia ancora difficile riuscire a comprendere il ruolo dello psicologo, in ambito scolastico, come una risorsa piuttosto che come un pericolo.
      Nel mio lavoro di mediazione tra scuola e famiglie di bambini con disturbi Specifici dell’apprendimento non ho potuto fare a meno di osservare una costante: molti insegnanti necessitano di essere ascoltati.
      Non possiamo sottovalutare le difficoltà odierne di provare ad insegnare in contesti sempre in evoluzione, in realtà che richiedono un costante aggiornamento su tecniche e metodi educativi e un’attenzione costante ad ogni singolo caso.
      La difficoltà è proprio quella di affidarsi a qualcuno, affidargli dubbi, perplessità, emozioni a riguardo, come se ammettere questo bisogno potesse minare la loro professionalità e quello che ci si aspetta dal loro contributo. Spesso, prima ancora di riuscire a trovare una strategia comune di intervento per l’utente, sarebbe importante sostare sulla “persona” che abbiamo di fronte, prendersi cura di questa relazione.
      Spero di aver offerto la possibilità di un confronto, se ne senti la necessità, restiamo a tua disposizione.

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