Prova costume: ottenere un cambiamento di successo
La prova costume è più vicina di quanto pensi: mettiti subito in marcia verso il tuo cambiamento!
Esatto, il cambiamento, quell’intento che oscilla tra i buoni propositi del Capodanno e la prova costume estiva. Infatti vi potrà essere capitato di dire o sentir dire a giugno: devo mettermi in forma. Esatto, con il caldo alle porte, la brezza mattutina, le prime giornate distesi su un prato….e la prova costume dietro l’angolo.
Se ragioniamo in questo modo, molto probabilmente, ci affideremo a quelle diete lampo, a quei rimedi dell’ultimo minuto che magari daranno anche qualche risultato nell’immediato…..ma a lungo termine cosa succede? Come possiamo scongiurare di ritrovarci tra un anno esatto con lo stesso obiettivo e la stessa corsa frenetica all’ultima dieta di moda?
Questi, Capodanno e l’inizio dell’estate, sono tendenzialmente i due momenti dell’anno in cui, pieni di sconfinata fiducia nelle nostre capacità, ci proponiamo di cambiare le nostre ABITUDINI di vita. Il cambiamento è uno stato fisiologico del nostro vivere, ci consente anzi di sopravvivere se la pensiamo in termini evolutivi, di adattarci all’ambiente o più semplicemente alle sfide di ogni giorno.
Siamo quindi d’accordo che il cambiamento sia una spinta positiva di accrescimento e trasformazione che ci abilita a vivere meglio: perché allora opponiamo così tanta resistenza?
Spesso perché quando facciamo i nostri bellissimi e buoni propositi, lo facciamo in modo meno profondo di quanto siano radicate dentro di noi le nostre vecchie abitudini che ci portiamo dietro da tanto tempo. A volte facciamo delle cose perché semplicemente “ho sempre fatto così” e questo ci da sicurezza, sappiamo già cosa aspettarci, come comportarci e sebbene una abitudine non sia totalmente funzionale nel lungo termine, nell’immediato ci consente di prendere decisioni con il minimo sforzo cognitivo ed emotivo, mettiamo il pilota automatico e via. Pensiamo infatti se ogni giorno per ogni decisione o azione dovessimo decidere consapevolmente pro e contro, pensare ad ogni alternativa, prefigurarcela, calcolare rischi e benefici e poi soltanto alla fine di questo lungo processo decisionale, scegliere? E poi affrontare un’incognita? Allo stesso modo mangiamo in un certo modo, con un certo regime alimentare, semplicemente perché è quello a cui siamo abituati….e chissà se veramente abbiamo mai sentito la reale esigenza di cambiare.
Insomma spesso facciamo quello che facciamo soltanto perché è meno dispendioso per il nostro cervello.
Quindi è impossibile cambiare? No! E questo vale anche per le vostre abitudini alimentari. Il cambiamento esiste, ma bisogna conoscerne tutti i passaggi, per poter comprendere che un momento di bassa motivazione, una ricaduta, fa parte anch’essa del processo, il punto è trovare dei benefici reali che ci motivino a perseguire nel cambiamento, fino a farlo consolidare e diventare una buona abitudine.
Quando i professionisti dell’alimentazione ci dicono che non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale intendono proprio questo: sono le nostre piccole abitudini quotidiane che fanno poi il risultato….insomma è la somma che fa il totale, ed in questo caso la nostra forma fisica dipende da quello che facciamo ogni giorno, e non dagli “sgarri” occasionali.
Il cambiamento segue delle fasi ben precise e va considerato come un processo. Sarà ben difficile mantenere dei comportamenti se li cambiamo dal giorno alla notte, presto ci stancheremo, saranno molto faticosi perché non interiorizzati e ben contemplati ed inseriti nella nostra routine di vita.
NON STRAFARE è la regola numero 1.
Per iniziare a cambiare intanto dobbiamo riconoscere di avere un comportamento poco funzionale. Potremmo avere uno stile di vita poco salutare e non porci neanche il problema. A questo punto siamo nella fase di PRECONTEMPLAZIONE: non pensiamo proprio di avere un “problema” quindi non possiamo sentire la necessità di modificare qualcosa. Per esempio fare poca attività fisica non costituisce per noi certamente un cruccio, non badiamo neanche alla nostra alimentazione, non ci chiediamo neppure se esiste un modo migliore per metterci in forma…non ne sentiamo nessuna necessità.
Ma ad un tratto una magia accade e cominciamo a porci delle domande rispetto alla funzionalità dei nostri comportamenti, nascono delle nuove esigenze ( per esempio piacerci di più, il medico che tanto ci parla della nostra dieta forse non ha torto, vorremmo tanto stare più in salute) ed allora entriamo nella fase di CONTEMPLAZIONE. Iniziamo quindi a pensare che tutto sommato potremmo e dovremmo cambiare ad esempio le nostre abitudini alimentari (ma badate bene il ciclo del cambiamento interessa tutte le aree della nostra vita) ed intravediamo anche un vantaggio nel farlo.A questa fase segue quella di DETERMINAZIONE E PREPARAZIONE: una volta che abbiamo ben compreso che vogliamo cambiare iniziamo a pensare ad un piano, possiamo quindi prendere una decisione reale e programmare le strategie da mettere in atto nella fase di AZIONE, in cui in maniera pratica agiamo i comportamenti desiderati: per rimanere in tema alimentazione ci mettiamo a dieta per esempio. La fase del MANTENIMENTO è quella in cui il cambiamento si trasforma teoricamente in ABITUDINE.
Dico teoricamente perché quando siamo arrivati a questo punto del ciclo che vi ho semplificato ed è stato teorizzato dagli autori Prochaska e Di Clemente, dobbiamo stare attenti a mettere in conto delle ricadute. Il cambiamento appunto, non è un processo lineare e semplice, ma è un cammino in cui possiamo anche retrocedere a volte. Allora è lì che dobbiamo trovare le strategie giuste per trovare nuova motivazione, visto che i risultati per esempio del regime alimentare rallentano rispetto all’inizio. Allo stesso tempo possiamo e dobbiamo imparare a gestire i nostri cari PENSIERI SABOTANTI, cioè
tutti quei modi di pensare che ci vorrebbero trascinare al calduccio delle nostre vecchie abitudini di vita
“Si ma cosa ti farà mai quel pezzo di torta in più!” oppure ancora “tanto non arriverò mai al mio vero obiettivo, tanto vale mollare” o ancora “mi basta così” oppure “portare avanti questo regime alimentare è impossibile, non ce la farò mai”. Sta a noi allora implementare delle strategie per rispondere ai nostri pensieri che vogliono sabotarci e trovare una motivazione nuova che sostenga il cambiamento fino a farlo diventare il nostro modo di vivere. Se vogliamo risultati a lungo termine, dobbiamo agire sulle abitudini. In fin dei conti, non è forse vero che Roma non è stata costruita in un giorno? Crearci delle aspettative irrealistiche non fa che aumentare la nostra frustrazione: ponetevi piccoli obiettivi alla volta, festeggiatevi quando riuscite in ognuno di essi, ed al traguardo finale celebratevi in modo che sia chiaro al vostro amico cervello che ormai siete delle persone cambiate in modo consolidato, è inutile che vi tenti ancora con il passato che ormai è solo una vecchia abitudine.
Articolo a cura della Dott.ssa Anastasia Zottino