Stile alimentare: non solo questione di motivazione

Spesso pensiamo che il nostro stile alimentare dipenda semplicemente dalla nostra motivazione, dalla nostra capacità di seguire una dieta perfettamente. Ma siete proprio sicuri che sia così?

Quando seguiamo una dieta, infatti, pensiamo che il successo che avremo abbia a che fare semplicemente con la nostra motivazione…quindi equivale a dire che se falliremo è perché non siamo abbastanza motivati, non siamo abbastanza capaci di perseguire l’obiettivo di alimentarci in modo sano. ERRORE!!! Provate per un attimo ad osservare il modo in cui mangiate: quante volte non mangiate per fame? Quante volte riversate su cibo rabbia e stress? Quante volte mangiate qualcosa che desiderate, ma che in realtà potreste anche non mangiare perché non avete fame? Quante volte mangiate di più perché siete in compagnia?

Portrait of a pretty little girl biting an apple

Se guardiamo il cibo in un’ottica così semplicistica, e quindi anche il rapporto che abbiamo con esso, rischiamo veramente di incorrere in vari fallimenti che non faranno altro che farci sentire inadeguati e frustrati. Ormai è chiaro che la sola dieta, intesa come stile alimentare restrittivo, non è sufficiente a produrre un cambiamento stabile nel nostro peso. Di fatto, come pensiamo di poter cambiare le nostre abitudini di vita, dall’oggi al domani, senza aver prima acquisito delle capacità nuove? Perché da un giorno all’altro dovremmo essere capaci di comportarci in modo completamente diverso? Se ragionassimo in questo modo, dovremmo anche aspettarci di imparare una lingua dall’oggi al domani, apprendere a guidare senza che qualcuno ce lo spieghi…poco realistico, giusto? Allo stesso modo pensare che mangeremo in modo diverso solo perché lo desideriamo con tutte le forze, è quantomeno assurdo. Il lavoro con lo psicologo alimentare, mira proprio a strutturare tutta una serie di abilità che vi permetteranno di modificare il modo in cui mangiate, il significato che ha per voi il cibo, in modo da ottenere un cambiamento, rendendolo anche stabile. Le abilità di cui avete bisogno per effettuare un vero cambiamento, e che possono essere costruite o rinforzate con lo psicologo che si occupa di alimentazione sono:

  • Valutare gli obiettivi del cambiamento in termini realistici e tempificati
  • Fare un piano di azione ben preciso e coerente con le vostre possibilità
  • Saper distinguere tra fame e desiderio di cibo
  • Riconoscere, nominare, gestire le emozioni (Quando la tua fame è emotiva, riconosci quale emozione stai esprimendo mangiando, ed impari a gestirla in modo funzionale)
  • Essere assertivi e gentili con se stessi (Impara a dire no a chi ti offre del cibo extra, a quantità per te non salutari, ma allo stesso tempo accetta il tuo corpo, amalo, custodiscilo come il tempio della tua anima)
  • Imparare a motivarti in modo autonomo ( ci saranno momenti duri, è bene che impari a tenere in mente perché stai attraversando questo cammino)

Il cambiamento è un processo, e prima di scalare la montagna è bene assicurarsi di essere adeguatamente equipaggiati. Quando affrontiamo il tema dell’alimentazione non stiamo parlando semplicemente di cibo. Il cibo, infatti, racchiude in sé tutta una serie di significati culturali, di appartenenza sociale e religiosa, di abitudini familiari e personali di vita.

alimentazione-sana

Attraverso il cibo comunichiamo affetto (per esempio quando dimostriamo di prenderci cura di qualcuno preparando un piatto speciale, oppure prendendo il partner per la gola), esprimiamo chi siamo (pensiamo ai digiuni per motivi religiosi, ad alcuni giorni in cui è proibito mangiare alcune pietanze), addirittura ricordiamo (odori e sapori del cibo che ci riportano alla mente eventi passati…chi non ricorda il profumo del sugo della nonna?). Proprio perché il cibo è quindi molto più di qualcosa che ha a che fare con la sola alimentazione e la sopravvivenza, non possiamo pensare che le nostre abitudini alimentari derivino da fattori strettamente legati alla fame o all’appagamento del gusto. Il modo in cui ci hanno insegnato ad essere in rapporto con il cibo determina il significato di cui investiamo gli alimenti. Ultimamente però, siamo sommersi letteralmente da cibo: programmi televisivi sul cibo, interviste a pseudo-esperti in alimentazione, pubblicità sul cibo, fast-food, sushi-bar…

Insomma sembra che il cibo sia ovunque, salvo poi trovarci esposti allo stesso tempo a messaggi completamente diversi che ci indicano di essere magri, perché la magrezza viene indicata nella nostra società come chiave di bellezza, e quindi successo, e quindi realizzazione che a sua volta porta al potere sociale.

Un turbine di messaggi contraddittori in cui anche per gli adulti è difficile ritrovare la bussola…e ci si trova così a pensare, tra le diete pubblicizzate in tv, che forse siamo proprio noi a non avere sufficiente motivazione per cambiare il nostro stile alimentare, mantenerci in forma per una questione di salute più che per una forma estetica…arriviamo a pensare che forse è proprio colpa nostra, che siamo deboli, perché non riusciamo a dominare il cibo. La colpevolizzazione non è la via.

Così come ci alleniamo per correre una maratona, facciamo delle prove per riuscire in un hobby nuovo, anche quando cerchiamo di alimentarci in modo diverso dobbiamo costruire delle nuove capacità, attraverso le quali sostenere il processo di cambiamento fino all’obiettivo desiderato.

Articolo a cura della Dott.ssa Anastasia Zottino

Lascia un commento!