Natale: una festa per celebrare la spiritualità

E’ ufficialmente iniziato il periodo del Natale.

Le festività natalizie sono un momento magico dell’anno: i negozi, le case e le strade si agghindano con luci scintillanti e nel cuore della stagione fredda, scaldano i colori delle giornate. Natale rappresenta in ogni caso un periodo di pausa dai ritmi ripresi nel mese di settembre: un momento di festa e riposo in quello che possiamo considerare l’anno in senso lavorativo o scolastico. Questo frangente dell’anno ci consente di fermarci un attimo e dedicarci degli istanti di condivisione in famiglia (Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi dicevano le nonnine) per rilassarci. Alcuni vivono questo come un momento particolarmente difficile, in cui le mancanze di persone care si fanno più acute e dolenti. Altri, invece, iniziano ad addobbare già prima dell’inizio di dicembre.Natale

In ogni caso, quello natalizio, sembra essere un contesto altamente simbolico. C’è qualcosa che finisce e che si appresta ad iniziare di nuovo:  nella fine e nell’ inizio dell’anno si richiama, nel nostro mondo interno,  la ciclicità della vita, di quel senso che ci fa sentire parte di una storia più grande che non si ferma alla nostra esistenza, ma si allarga almeno alle generazioni della nostra famiglia e, per chi è credente, nel progetto divino per gli uomini. Ci apprestiamo allora, inevitabilmente, a fare qualche bilancio, come quando una persona cara se ne va e si ricorda e celebra narrando gli attimi della sua vita. Come per una nuova vita, per il nuovo anno, nutriamo speranze e desideri e sogni: si apre uno spazio di consapevolezza e realtà tra ciò che è stato, ed uno ancora tutto in progettualità che muove la fantasia, la magia di quanto ancora è possibile, ancora deve accadere. Il Natale, che crediate o no, è il simbolo di un rinnovamento, di una rinascita, della capacità di fare pace con il passato, perdonare la realtà, ed apprestarsi a vivere ancora ad occhi, sogni, e cuore aperti.  Che sentiate il senso religioso o no della festività, allora, il Natale si presta comunque ad essere l’occasione per riavvicinarci e prenderci cura della nostra spiritualità intesa nel senso più ampio del termine, del nostro mondo interno e della nostra anima, di quello che siamo nella sostanza, oltre l’apparenza.

Oggi occuparsi dell’anima non va più tanto di moda.

Parliamo e ci concentriamo sulle questioni pratiche, bisogna essere concreti. Ma che lo addebitiate a Dio o chiunque altro, il nostro sentire profondo, il senso che abbiamo di noi stessi, il valore che diamo alle relazioni che viviamo, sono quello che ci qualifica, che ci permette di vivere a pieno e sentirci delle persone complete. Sono i nostri sentimenti che ci rendono quello che siamo e che fanno la differenza: quando ci vediamo con le persone amate, quando andiamo a cena da amici, quando vediamo un film con il partner, lo facciamo non per mangiare, acculturarci, o passare il tempo, ma per nutrire i nostri sentimenti. Buon NataleSiamo fatti di carne ed ossa, ma anche e soprattutto di anima, che la percepiate come alito divino o come quell’inspiegabile mistero che alberga nel cuore. Mentre nel resto dell’anno ci occupiamo di correre, della palestra, delle bollette, degli impegni, dei conti, dello stress e della rabbia, fermiamoci ora, lasciamo che questo momento dell’anno ci entri dentro, ed occupiamoci del nostro spirito, di quello che siamo e vogliamo essere come persone, del progetto di vita che vogliamo per noi stessi come esseri umani, capaci di amare e bisognosi dell’amore. Un modo per fermarci a riflettere ed entrare in contatto con noi stessi può essere scrivere una lettera di saluto al vecchio anno (pensate di poterla riaprire tra un anno esatto e rileggerla), provare a fare un regalo simbolico e pensato più che costoso. Ritagliamoci, in sostanza, degli attimi per rinnovare la nostra capacità di guardare alla sostanza delle cose.

Christmas

Prendiamoci del tempo per noi, per celebrarci, rispettarci, darci il giusto valore come persone, ricaricandoci di sentimenti positivi per affrontare l’anno che verrà.

Articolo a cura della Dott.ssa Anastasia Zottino

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