PDP: per stilarlo è necessaria la presenza di un clinico?

Tutti gli studenti in difficoltà hanno diritto ad una didattica personalizzata che agevoli il loro percorso di apprendimento.

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Cos’è il PDP ,da chi viene redatto, modi e tempi.

Si parla di PDP per indicare il Piano Didattico Personalizzato per alunni con disturbo dell’apprendimento (DSA) e per alcuni alunni con particolari bisogni educativi speciali (BES).

Viene redatto collegialmente dal team/consiglio di classe, completato dalle programmazioni curriculari, concordato e condiviso con le famiglie e quando possibile con clinici e operatori che si occupano di interventi sanitari e terapeutici.

Deve essere consegnato alle famiglie all’inizio di ogni anno scolastico, e deve essere consultabile dai docenti che vengono a sostituire i titolari delle classi. Il PDP deve valersi anche della partecipazione diretta dell’allievo (età adeguata), per renderlo parte attiva del processo di apprendimento.

Deve contenere almeno le seguenti voci [D.M. 5669/2011 L. Guida]: dati anagrafici, tipologia del disturbo, attività didattiche personalizzate e individualizzate, misure dispensative adottate e strumenti compensativi utilizzati, modalità di verifica e valutazioni personalizzate.

Nello specifico:

  • Informazioni generali

  • Dati relativi all’alunno/a

  • Quadro familiare

  • Situazione della classe

  • Azienda ASL

  • Dati della segnalazione specialistica alla scuola

  • Diagnosi clinica

  • Interventi socio educativi

  • Curriculum scolastico

  • Abilità strumentali

  • Lettura

  • Scrittura

  • Calcolo

  • Lingue straniere

  • Lettura

  • Ascolto

  • Misure compensative e dispensative

Dopo una attenta valutazione svolta a cura di ogni componente del team si analizzano le possibili MISURE DISPENSATIVE e COMPENSATIVE proposte (secondo la normativa ministeriale) e si effettua la scelta di quelle ritenute più idonee.

  • Contratto formativo

  • Strategie metodologiche e didattiche

  • Guida e sostegno degli insegnanti affinchè l’alunno impari

(individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle competenze fondamentali)

  • Criteri e modalità di verifica e valutazione

  • Patto con la famiglia

Il PDP va sottoposto a periodico monitoraggio, è consigliabile 2 o più volte all’anno [L. 170/10 ART.5 COMM 3].

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La presenza di un clinico è obbligatoria?

Alla luce di quanto espresso è facile rendersi conto di quanto importante possa essere la presenza di un clinico a supporto degli insegnanti, nel facilitare la lettura di alcuni aspetti tecnici inerenti difficoltà e potenzialità del singolo bambino e nel suggerire strategie mirate d’intervento. Inoltre, pur non essendo obbligatoria, la presenza di un clinico questa sarebbe auspicabile in quanto solo la condivisione delle conoscenze tra settori diversi può portare a modalità di lavoro comuni basate su evidenze scientifiche e non su impressioni. Tale scelta è importante affinché clinici, insegnanti e operatori che lavorano nel mondo della scuola, pur nel rispetto dei rispettivi confini, condividano l’accesso alle medesime informazioni. Poter condividere il profilo dell’alunno è importante per stabilire su quali competenze sia necessario intervenire, con quali strumenti, in che tempi e cosa è lecito attendersi.

La presenza di un clinico, durante la stesura di un PDP non è obbligatoria, ma può essere richiesta sia dalla famiglia, con autorizzazione della scuola, sia dalla scuola con consenso della famiglia.

LAVAGNA

Solo un lavoro d’equipé, un intervento di rete che veda coinvolti tutti gli operatori (che a vario titolo si occupano del singolo bambino) può favorire una DIDATTICA INCLUSIVA, che dovrebbe essere un denominatore comune per tutti gli alunni e permetta di non lasciare indietro nessuno.

Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, le strategie didattiche devono sempre tener conto della singolarità e della complessità di ogni persona, delle sue capacità, delle sue fragilità nelle diverse fasi di sviluppo.

I docenti devono essere in grado di impostare processi di apprendimento adeguati a tutti gli alunni, per rispondere alle loro esigenze e alle loro potenzialità. L’obiettivo deve essere di mettere ciascuno nella condizione di apprendere, fare in modo che TUTTI gli alunni raggiungano il grado massimo possibile di apprendimento, di partecipazione all’interno di un contesto che VALORIZZALE DIFFERENZE. Mac valorizzazione delle differenzeè il primo grande step che dobbiamo affrontare se davvero vogliamo attuare una didattica di questo tipo.

Articolo a cura della dott.ssa Antonella Cuviello

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