Fidget Spinner: il tormentone!

Lavorando quotidianamente a contatto con bambini e adolescenti non ho potuto fare a meno di notare, negli ultimi mesi, quello che sembra essere il nuovo tormentone dell’anno: il Fidget Spinner. Al pari di quello che poteva essere per i ragazzi, negli anni ’90, il tamagotchi, il cubo di Rubik, lo yo-yo, il fidget spinner ha conquistato tutti.

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Che cos’è e come si usa il fidget spinner?

Il fidget spinner (letteralmente “scatto rotante”) è una specie di trottola composta da un lobo centrale tondo con un cuscinetto a sfera, a due o tre alette montate intorno. Tenendo con due dita il corpo centrale e dando un colpo alle alette, esse cominciano a girare vorticosamente. Si possono dare spinte con un dito usando una sola mano oppure è possibile tenere la trottola con una mano e far ruotare con l’altra, cercando la massima velocità. I ragazzi si sfidano per capire chi è capace di mantenerlo in equilibrio su un dito o a farlo girare più velocemente e più a lungo possibile. Esistono in rete tantissimi tutorial che spiegano come diventare più abili nel “fidgeting” e sono nate diverse applicazioni per smartphone, mediante cui è possibile far ruotare la trottolina virtuale scorrendo un dito sul display. Al termine, una schermata riporta il numero di giri effettuati e questo da la possibilità, oltre che di condividere il risultato sui social network, anche di accumulare monete virtuali che servono per accedere a diverse funzionalità (oleare la trottola per rendere i giri più fluidi, aumentare la velocità di rotazione etc). Numerosi sono i livelli da scalare.

Chi ha inventato il fidget spinner? Quali sono i motivi del suo successo?

Il fidget spinner nasce negli anni ’90 ad opera di Catherine Hettingher, ingegnere della Florida, che ha messo a punto il giocattolo per tenere impegnata la figlia di sette anni, particolarmente vivace, per aiutarla a scaricare la tensione e mantenere la concentrazione, mentre la donna soffriva di una malattia debilitante e cercava uno strumento che le permettesse di fare qualcosa con sua figlia. Brevettò il giocattolo nel 1997 ma non ricevette attenzione da parte delle case produttrici. Alla scadenza del brevetto, nel 2005, la donna non ha potuto farsi carico delle spese del suo rinnovo. Ciò ha permesso a diversi produttori di riprendere questa idea, dando inizio alla produzione e distribuzione del gadget, offerto in tantissime varianti e forme, poi divenuto un fenomeno di massa.

il_340x270.1229497631_6d91Presentato da alcune case produttrici come antistress, come strumento in grado di favorire la concentrazione in bambini con disturbi dell’attenzione, disturbi d’ansia e persino autismo, il grande successo del fidget spinner tra i ragazzi è dovuto principalmente al suo basso costo (dai 3 ai 5 euro), ai fenomeni virali di internet e a siti e video tutorial presenti in rete. Altri credono sia una moda del momento, spopolata tra i ragazzi per desiderio di appartenenza al “gruppo”.

Qual è il parere degli scienziati?

Seguendo queste affermazioni, ci si aspetterebbe una mole di ricerche a testimonianza di come l’utilizzo di questo strumento possa creare benefici reali per bambini che si trovano in suddette situazioni, senza creare false aspettative. Sulla base scientifica dei benefici ci sono diverse teorie: studi, come quelli condotti nel 2015 e pubblicati sul Journal of Abnormal Child Psicology da Mark Rapport, ricercatore e psicologo clinico dell’università della Florida, mostrano gli effetti benefici del movimento dei bambini con ADHD (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività) sulla concentrazione. Lo studio dimostra come i bambini che hanno partecipato ad attività motorie che coinvolgevano gli arti o grandi parti del corpo ottenessero punteggi migliori in compiti riguardanti la memoria di lavoro. Il ricercatore fa presente come, se è vero che il movimento possa favorire la concentrazione, non coinvolgendo il corpo in un movimento generale, questi giocattoli palmari non possono fare molto perchè è un’altra l’attività fisica capace di stimolare il funzionamento delle aree cerebrali frontali e prefrontali, responsabili del mantenimento dell’attenzione.

Anche lo studio di Julie Schweizer dell’università della California e pubblicato sul Child Neuropsicology, si è concentrato sui bambini con ADHD mostrando invece come quando i bambini avevano qualcosa da manipolare, risultavano più precisi nell’eseguire compiti complessi in laboratorio.

Uno studio pilota in un liceo della Georgia, condotto da Katherine Isbister, dell’Università della California di Santa Cruz, ha raccolto dati sull’uso di “palline antistress” su un campione di 29 ragazzi, riportando una diminuzione di distrazione e una migliore capacità di scrittura. Successivamente ha riportato su un articolo :” il mio gruppo di ricerca ha studiato a lungo come le persone utilizzano questo tipo di oggetti. Nonostante qualche volta possano sembrare una distrazione per gli altri, hanno qualche utilità negli adulti, mentre l’utilizzo nei bambini è ancora oggetto di studio”.

Nonostante le diverse conclusioni raggiunte, ad oggi, non vi sono studi specifici che riguardino i fidget spinner.

Il parere di genitori ed educatori

Molti sono i docenti e genitori che considerano il fidget spinner un distrattore nelle aule, durante le lezioni o in casa, durante lo studio pomeridiano. Molte scuole americane hanno vietato l’uso del gioco in classe e lo stesso sembra stia accadendo in alcune scuole europee perchè il gioco sembra essere utilizzato dagli studenti in modo improprio, catturando tutta la loro attenzione e il loro interesse.

Diverso il parere riportato su alcuni blog da genitori con figli autistici, che considerano il fidget spinner un mezzo capace di eliminare barriere e creare aggregazione nella diversità. Il dott. Thomas Frazier, direttore generale dell’ Autism Speaks riporta come generalmente i bambini autistici tendano a mettere in atto stereotipie come agitare o roteare le mani e che quindi l’uso del fidget spinner in sostituzione a quel comportamento, potrebbe essere meno stigmatizzante.

In conclusione …

Al momento non esistono evidenze empiriche capaci di confermare il nesso fra l’utilizzo del fidget spinner e il calo dello stress o l’aumento della concentrazione. Se è vero che giochi che utilizzano il movimento possano rispondere a particolari esigenze sensoriali, bisogna restare cauti nell’attribuire a questo gioco delle proprietà terapeutiche.

Il fidget spinner resta tuttavia uno strumento di gioco e condivisione, capace di unire grandi e piccini, tenere i ragazzi lontani da smartphone, tablet e pc e divertirsi in modo semplice, un po’ come si faceva una volta, se usato nei tempi e modi opportuni.

Articolo a cura della dott.ssa Sonia Pignataro

BIBLIOGRAFIA

Isbster C. (2017) “Fidget spinners are not just a fad – ask any ballpoint-pen clicker” consultabile su:

https://www.theguardian.com/commentisfree/2017/may/19/fidget-spinners-are-not-just-a-fad-ask-any-ballpoint-pen-clicker

Rapport M.D. & coll. , (2015). Hyperactivity in Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD): Impairing Deficit or Compensatory Behavior? Jounal of Abnormal Child Psychology, 43, 1219-1232

Thompson D. (2017) “Are all those ‘Fidget spinners’ really helping kids?” consultabile su:

https://medicalxpress.com/news/2017-05-fidget-spinners-kids.html

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