Genitori, figli e tecnologie: come comportarsi?

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha determinato un importante cambiamento nella vita familiare; la tecnologia è diventata parte integrante della routine quotidiana di genitori e figli. Internet viene utilizzato per svolgere numerose attività, dallo studio al gioco, dalla ricerca di informazioni web allo svago, per guardare video, ascoltare musica, rimanere in contatto con vecchie amicizie e per farne di nuove. Vivere senza questo supporto è diventato impensabile.

Mi capita sempre più spesso di ricevere richieste, da parte di genitori, volte a capire quale sia l’atteggiamento “corretto” da utilizzare nei confronti dei propri figli per regolare l’utilizzo di questi strumenti tecnologici in casa.

Quali comportamenti evitare?

Gli atteggiamenti genitoriali negativi più comunemente osservati sono tesi generalmente a:

  • VIETARE  l’uso delle tecnologie, impedendo ai figli l’accesso a qualunque tipo di dispositivo come smartphone, tablet, videogiochi etc. In molti casi, tale atteggiamento è assunto da genitori che si dichiarano incapaci a comprendere il funzionamento della tecnologia, poco inclini al loro utilizzo, completamente disinteressati ad essa e spaventati dai rischi che essa può nascondere (più riferiti che appresi personalmente). Il risultato di un atteggiamento simile è una chiusura comunicativa, una lotta per il potere: i genitori pretendono di esercitare pieno controllo sull’educazione dei figli e questi ultimi cercano di rivendicare la possibilità di ottenere maggiore autonomia. La comunicazione è però unidirezionale.

Tenere lontani i ragazzi dalla tecnologia, equivale a non stimolare quegli anticorpi necessari ad affrontare consapevolmente il mondo del web, sarebbe come chiudere una persona in casa rendendola impreparata ad affrontare il mondo esterno.

  • Vi è poi l’atteggiamento opposto, quello volto a LASCIARE LIBERI i propri figli di utilizzare internet a proprio piacimento, senza freni e senza controllo. Si tratta di genitori che comprendono le grandi potenzialità offerte dalla tecnologia, sono spesso i primi a farne largo uso, ma sottovalutano i rischi che la rete può tendere.

Ad una situazione di questo tipo i figli rispondono con grande entusiasmo, ma anche in questo caso, un’apparente grande apertura, nasconde una scarsa comunicazione con i propri figli, la difficoltà di assumere un ruolo genitoriale e non paritario con i propri figli.

  • Ci sono poi altri genitori, informati su potenzialità e rischi offerti dalla rete, ma anch’essi incapaci di stabilire una comunicazione autentica con i propri figli. Sono quei genitori che offrono fiducia ai propri figli rispetto all’uso della tecnologia, ma che di nascosto CONTROLLANO, spiano i movimenti e le attività svolte da questi, per assicurarsi che non corrano rischi. Sono genitori all’apparenza aperti e disponibili alle richieste di autonomia dei figli, ma così facendo, creano le basi per rapporti non autentici, fondati su un inganno, basati su una comunicazione poco sincera, in cui non c’è spazio per l’espressione delle paure e la responsabilizzazione dei figli rispetto ad un corretto utilizzo della rete.

COME COMPORTARSI?

Ai genitori che esprimono preoccupazioni su come e quanto la tecnologia abbia modificato le relazioni con i loro figli, spiego gli aspetti positivi della rete e li invito a mettersi in guardia da quelli negativi leggendo, cercando, informandosi in prima persona, anche in compagnia dei propri figli.

Internet è uno strumento eccezionale e se correttamente utilizzato, consente di ottenere numerosi benefici, perchè permette l’accesso a qualsiasi tipo di informazione, disponibile per tutti a costo zero, è uno strumento democratico, ciascuno può infatti esprimere la propria opinione. Ci sono inoltre siti e applicazioni educative, spesso gratuite per stimolare l’apprendimento, migliorare la memoria, facilitare la vita quotidiana. Informarsi sui risvolti negativi che questa innovazione ha introdotto nelle nostre vite è un importante compito genitoriale. Mettere in guardia dai rischi non significa necessariamente vietare l’uso della rete, ma dosarlo. Si possono impostare regole condivise su tempi e spazi di utilizzo, dando per primi il buon esempio. I figli imparano prima da ciò che vedono che da ciò che sentono. Importante è creare diversivi, utilizzare il tempo libero con i propri figli per stare all’aperto o giocare in casa, creare, inventare, condividere esperienze.

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Ciò che fa la differenza rispetto a come e quanto la tecnologia influisce sulle relazioni è la consapevolezza, quella con cui approcciamo ai rischi e alle opportunità che la rete offre. La consapevolezza permette di dare una direzione alle relazioni tra genitori e figli, per far in modo che queste siano improntate sull’apertura comunicativa, autenticità e schiettezza.

Articolo a cura della dott.ssa Sonia Pignataro

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