Canoni estetici e stili alimentari

I modelli di bellezza influenzano il rapporto che abbiamo con il nostro corpo, e quindi, con l’alimentazione.

Nel corso del tempo pubblicità, riviste, tv ed, attualmente, internet, ci hanno proposto dei canoni di bellezza sempre differenti, che hanno però costruito la nostra idea rispetto a come il nostro corpo dovrebbe essere. Raggiungere un certo tipo di forma fisica, in qualunque senso, ha modificato nel corso del tempo e di pari passo con i canoni estetici proposti, il nostro rapporto con l’alimentazione.

Cerchiamo di essere belle per quello che sono le donne a cui ci ispiriamo, e che cavalcano l’onda del successo in quel momento, modificando le nostre abitudini alimentari nella speranza di adattare il nostro corpo alla bellezza proposta. Blogger, modelle curvy e campionesse di body building il più delle volte ritoccate a suon di bisturi con seni strabordanti e glutei fuori misura: questi i modelli 2.0 di bellezza, dove l’unico comune denominare sembra l’eccesso. Tra ragazze che propongono video youtube, relativi a come truccarsi e vestirsi, decisamente skinny (con un corpo magrissimo e forme femminiliskinny-model assenti), modelle curvy che a volte rientrano nell’obesità, e modelli sportivi aiutati dall’intevento chirurgico, la naturalezza è bandita.

I canoni estetici diventano sempre più utopici ed irraggiungibili, ed il rapporto con il cibo altalenante, anch’esso portato agli eccessi.

La vera unica assente all’appello è la salute.

Nei miei articoli precedenti vi ho parlato di come l’alimentazione sana possa essere il primo strumento di salute che abbiamo, e di come le nostre abitudini alimentari hanno a che fare con aspetti molto più complessi della mera motivazione: quello che mangiamo si riflette direttamente anche sul nostro aspetto (chiunque abbia mai cambiato alimentazione si sarà accorto della pelle che rifiorisce mangiando alimenti naturali).  Negli anni si sono susseguiti diversi modelli di bellezza che hanno creato pressioni man mano sempre più forti e stringenti specialmente nell’universo femmile. Abbiamo disimparato a valutare il nostro corpo, specialmente smettendo di considerarlo in base al suo stato di salute, abbiamo rinunciato a capire se ci piace o meno, ed abbiamo dato all’esterno l’onere ed il potere di giudicarci: se siamo attraenti allora siamo ok, altrimenti se gli occhi degli altri ci giudicano poco appetibili, allora il nostro corpo è sbagliato.

Come può essere sbagliato il corpo che la natura ci dona?

Come le mie forme, i miei occhi, i miei colori, possono essere giusti  o sbagliati se sono donati dalla natura e mi rendono un individuo unico ed irripetibile, e quindi chi sono? I canoni di bellezza a cui oggi siamo sottoposti sono decisamente opposti e confusivi, e questo riflette anche le proposte alimentari che ci arrivano tramite i canali di comunicazione. Se esiste una bellezza scheletrica, ma allo stesso tempo viene inneggiatoun altro ideale non solo florido ma decisamente sovrabbondante, ed esiste anche un modello di femminilità sportiva ma addizionato chirurgicamente, allora il cibo che ci viene proposto tramite gli stessi social è anch’esso estremo ed opposto. Il cibo che vediamo continuamente sui media di comunicazione è così “sano” che è senza burro, olio, uova, farina, sale (tanto che qualcuno ironicamente ha prodotto il video su come cucinare l’aria simulando tutti i passaggi fitnessdella preparazione) oppure l’alternativa diventa il foodporn, estremo contrario ugualmente rigido, con cioccolato ricoperto di glassa con sopra il caramello con sopra la panna e la granella di nocciole ma anche gli zuccherini…fino a non contare più ingredienti e calorie, abolendo un altro indicatore importante nel cibo: il sapore.

L’eccesso la fa da padrone, non esiste moderazione, non esiste la vecchia saggezza delle nonne “di tutto un po’”: cerchiamo di barcamenarci tra la folle corsa alla bellezza, e la perdita del senso di fame e sazietà. Pensiamo all’impatto che questi messaggi che ci arrivano continuamente hanno su di noi. Quale lavaggio del cervello stiamo accettando? La soluzione ovviamente esiste, e passa attraverso una parola importante: SALUTE. Intanto cerchiamo di abbandonare, lo so che è appetibile ma inefficace, tutto quello che ci viene proposto come dieta miracolosa, bibitoni vari eccetera. Fidatevi di dietologi e nutrizionisti, chiedete ai professionisti di valutare lo stato di salute del vostro corpo: davvero avete bisogno di perdere/acquistare peso?

Dall’altra parte impariamo di nuovo ad innamorarci di noi stesse e del cibo.

Un percorso psicoalimentare può aiutarvi in questo processo, per riapprendere a non stare in una lotta ostinata con la bilancia e gli ingredienti, ad assaporare di nuovo, a godere di questa potentecurvy medicina naturale che è l’alimentazione e ad amare il vostro corpo. Ci penso spesso: non sarei me senza i miei fianchi, con un altro colore di occhi, se mi togliessero ogni difetto o anche solo uno dei miei nei, senza anche uno soltanto dei miei pregi, non sarei più io. Abbiamo quindi snaturato la possibilità di riconoscerci nello specchio, per cercare di far assomigliare quel riflesso a qualcosa di altro…che non saremo mai. Non possiamo essere quello che non siamo. Possiamo migliorarci, ma questo vuol dire dare il massimo di quello che siamo, quindi presuppone accettare il nostro corpo, la nostra voce, ogni singola cellula che ci compone. Fortunatamente alcune aziende di prodotti per la cura della persona si stanno muovendo con delle campagne pubblicitarie che promuovono l’accettazione del proprio corpo e della propria bellezza, valorizzando le caratteristiche peculiari di ciascuna persona come ricchezza imprescindibile.

Articolo a cura della Dott.ssa Anastasia Zottino

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